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Medicina e Salute

Rottura del femore, intervento, degenza e recupero

Nelle persone anziane la rottura del femore è, purtroppo, un fatto abbastanza comune, sebbene possa capitare anche ai giovani. La fragilità delle ossa dopo i 70 anni fa si che anche una banale caduta possa trasformarsi in un episodio di rottura del femore. Il femore è l’osso più resistente dello scheletro, eppure, con l’andare del tempo, è anche il più esposto a rischio di frattura. Ci sono diverse tipologie di frattura e conseguentemente diversi tipi di intervento, ma tra i più comuni nell’anziano è senza dubbio la rottura del collo del femore, cioè di quell’osso che si articola in quella che viene chiamata articolazione coxofemorale, vediamo tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Rottura del femore, come avviene e come si interviene

La rottura del femore nei soggetti anziani è sovente dovuta a un trauma, una caduta, anche di lieve entità, che può causare questo tipo di problema. L’osteoporosi, il diabete e l’artrite reumatoide sono tra le cause principali dell’indebolimento delle ossa. L’anziano avverte dolore, ma non sempre capita, per questo in caso di caduta è sempre bene richiedere una lastra della zona interessata. Tra i sintomi più comuni c’è appunto il dolore, difficoltà di movimento, non si riesce a ruotare la gamba, gonfiori e lividi, accorciamento della gamba.

Una volta appurato, mediante una lastra, esame obiettivo e anamnesi, che vi è la rottura del femore, i medici decidono come intervenire. Si può pensare a immobilizzare a letto il paziente per lungo tempo, oppure di effettuare un intervento di ricostruzione del femore.

Intervento chirurgico, in cosa consiste

rottura femoreL’intervento chirurgico, a meno che non vi siano gravi rischi per la vita del paziente, è sempre la soluzione migliore. Si tratta di impiantare una protesi che consenta di ripristinare la funzione dell’articolazione lesionata. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, l’impianto della protesi della testa del femore da ottimi esiti e consente al paziente una ripresa decisamente più rapida rispetto a qualche anno fa.

L’intervento in sé, sebbene ormai venga effettuato di routine, ha qualche rischio che naturalmente verrà valutato dal medico caso per caso, ha una durata di circa 4 ore, dipende dal tipo di frattura e dalla condizione del paziente. Una volta effettuato l’intervento, il paziente può subito iniziare la riabilitazione. In genere la degenza per un intervento di questo tipo è di circa una settimana.

La riabilitazione

La riabilitazione è fondamentale e si dovrebbe cercare di spronare il paziente a intraprendere questo percorso prima possibile. Infatti, oltre a una questione funzionale, si tratta anche di considerare una componente psicologica. In genere l’anziano che subisce la frattura del femore tende a trascorrere diverso tempo a letto per cui può essere anche necessario l’intervento di medici a domicilio, specialmente nel caso in cui si formino piaghe o subentrino ulteriori infezioni.

Una volta dimesso dall’ospedale il paziente deve iniziare a deambulare, magari con l’ausilio di supporti in modo da ristabilire quanto più tempestivamente possibile il movimento dell’articolazione. Anche l’alimentazione ha un ruolo importante, si dovrebbe cercare, compatibilmente con le condizioni di salute generali del paziente, di consumare alimenti contenenti alte dosi di calcio. Se l stagione lo consente il soggetto dovrebbe anche trascorrere del tempo al sole in modo da favorire la produzione di vitamina D.