1000 Vetrine

Inserisci la Tua Azienda

Casa e arredamento

5 consigli per arredare un ufficio

Nella maggior parte dei casi, la vita lavorativa presenta due caratteristiche: per prima cosa, si svolge in un luogo differente da quello in cui abitiamo; a meno di situazioni in cui si svolge una professione che permetta lo smart working, ci rechiamo infatti in un altro ambiente rispetto alla nostra dimora. In secondo luogo, occupa almeno otto ore ogni giorno, all’incirca. Entrambi questi fattori portano ad una stessa conclusione: si tratta di un ambiente nel quale trascorriamo davvero molto tempo, gran parte delle nostre giornate.

Ecco perché dovremmo cercare di renderlo quanto più simile a noi, o comunque di trasformarlo e “modellarlo” in modo da farci sentire a nostro agio: sia dal punto di vista dell’ordine che da quello della disposizione del mobilio. Fino ai colori e ad ogni elemento che caratterizza l’ambiente. Ma come scegliere le tonalità più adatte? Come optare per l’arredo giusto? E come scegliere una stampante per l’ufficio? Proviamo a vedere quali possono essere 5 consigli per arredare l’ufficio.

Le “5 S” e la disposizione degli oggetti

Partiamo da questo presupposto: per lavorare con efficienza dobbiamo farlo in un ambiente che riconosciamo come familiare e che porti ordine nei nostri pensieri: ottimizzare lo spazio di lavoro è fondamentale per creare un ambiente produttivo e massimizzare il nostro rendimento. Il primo consiglio al quale possiamo affidarci è in realtà un principio, che deriva dalla tradizione giapponese.

Si tratta infatti del cosiddetto “Metodo delle 5 S”. Si tratta di cinque parole giapponesi, alle quali fare riferimento per arredare il nostro ufficio: “seiri”, separare; “seiton”, riordinare; “seiso”, pulire; “seiketsu”, sistematizzare; “shitsuke”, mantenere e diffondere. Seguire queste direttive ci aiuterà ad arredare l’ambiente di lavoro come meglio non potremmo e successivamente a mantenerlo ordinato e rigoroso.

Come metterlo in pratica? Innanzitutto attraverso i prossimi due consigli. Il primo riguarda gli oggetti più importanti e strutturali di un ufficio, ovvero il mobilio: questo ormai deve essere di design, e trasmettere un’idea innovativa e non antiquata dell’ambiente. Non è solamente una questione di estetica o di rinnovamento della moda, ma anche di impressione che il mobilio esercita sulla nostra mente: per lavorare e produrre al meglio abbiamo bisogno di essere circondati da elementi innovativi, che ci stimolino. Postazioni operative complete che ci facciano risparmiare spazio che può rivelarsi utilissimo.

In quest’ottica, ottimo è dotarsi di una pratica sedia girevole. Il prossimo consiglio riguarda invece elementi più piccolo, ma che allo stesso tempo costituiscono il succo, il cuore di un ufficio: il materiale di lavoro. E rimandano nuovamente al concetto di ordine e suddivisione. È infatti fondamentale raggruppare il materiale di lavoro a seconda dell’utilizzo e della destinazione: in questo modo potremo muoverci tra i documenti, organizzati e separati già in un primo momento, ed ottenere un risparmio incredibile in termini di tempo nel lavoro quotidiano.

L’aspetto cromatico fa la differenza

Gli ultimi due consigli sono invece di altro genere, ovvero più incentrati sull’importanza del colore. Prima di scegliere però le tonalità più adatte al nostro ufficio, teniamo bene a mente un aspetto determinante: la luce. Questa può fare davvero la differenza in qualsiasi ambiente, e così anche in quelli lavorativi. La luce può essere la vera e propria anima di una stanza, dando risalto ai colori scelti ma anche all’arredamento e ad ogni altra componente dell’ambiente.

Infine è il momento dei colori: scelta fondamentale poiché si tratta di tonalità che dovremo vedere ogni giorno, e che dovranno accompagnarci sia nelle giornate più spensierate che in quelle più pesanti. Ecco perché è sempre meglio dare all’ambiente un tocco di verde: a differenza del rosso, questo colore ha un effetto rilassante e pacifico sulla mente umana, ma allo stesso tempo garantisce vitalità alla stanza. Da evitare infatti sono, per quanto possibile, tutti quei colori che lasciano l’ambiente nell’anonimato senza dargli una vera e propria anima: il grigio su tutti.