Il bonus cashback continua a far discutere
Continua a far discutere, anche con il Governo Draghi, il bonus cashback. Per fare un passo indietro, l’iniziativa Cashback promossa dallo Stato a partire da gennaio 2021 prevedeva un rimborso sulle spese eseguite presso qualunque negozio fisico con carte di credito, prepagate o debito, un rimborso, cioè, del 10% sulle transazioni effettuate con moneta elettronica per un massimale di spesa prevista di 1.500€ a semestre. Il programma è stato lanciato con un duplice obiettivo: favorire l’abbandono del contante incentivando l’impiego dei pagamenti digitali e contrastare la piaga dell’evasione fiscale.
Bonus cashback, la battaglia del M5S
Ma oggi le cose potrebbero cambiare: con l’inizio del 2022, infatti, la misura verrà definitivamente abrogata. Nella Manovra, a quanto pare, i fondi sono pochi e il cashback costa, dunque viene sacrificato: il provvedimento, però, ha generato qualche malumore, e una vera e propria battaglia da parte del M5S. In particolare, Emiliano Fenu, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione finanze del Senato, ha messo nero su bianco come il partito abbia intenzione di presentare emendamenti alla Legge di Bilancio. Il tentativo sarà finalizzato a scongiurare la definitiva cancellazione del programma voluta dal Governo Draghi, che ha scelto di destinare altrove i fondi. Fenu, inoltre, ha annunciato che sono “pronti emendamenti non solo per recuperare il cashback lanciato durante il governo Conte II, ma anche per introdurre un innovativo cashback fiscale, che intende offrire al contribuente la possibilità di chiedere l’immediato accredito sul conto corrente di alcune spese detraibili”.
Perché il cashback è importante? La risposta del movimento
Alla base della volontà del M5S ci sarebbe anche l’idea che il bonus cashback abbia avuto un impatto “estremamente importante” sulla digitalizzazione del paese “perché ha abituato i cittadini che non erano abituati a utilizzare strumenti elettronici e soprattutto ha contribuito alla diffusione dell’App Io, dell’identità digitale Spid e della Carta d’identità elettronica, quindi ha portato uno strumento digitale nelle mani delle persone”. I buoni risultati del cashback, inoltre, sono stati recentemente evidenziati anche da uno studio del Politecnico di Milano da cui è emerso un incremento del 41% dei pagamenti digitali nei primi sei mesi dell’anno con un effetto di stimolo ai consumi.
Riuscirà il M5S a resuscitare il Cashback di Stato? È troppo presto per prevederlo, ma ora che è stata manifestata l’intenzione di difendere la misura a oltranza, nessuna ipotesi sembra da escludere.