La reale durata dei cibi scaduti
Stai sistemando la dispensa e ti accorgi che alcuni cibi sono scaduti; prima di gettarli nell’immondizia leggi questo articolo, in quanto non è vero che tutti gli alimenti debbano essere scartati immediatamente, anzi sono ancora idonei al consumo.
La data di scadenza
La data di scadenza riportata sulle confezioni dei cibi indica quella fino a cui i prodotti sono igienicamente adatti al consumo, a patto che vengano rispettate le istruzioni di conservazione.
Da consumarsi entro più la data è una dicitura che deve obbligatoriamente esserci sulla confezione di ogni cibo e ogni volta che viene superata ne non viene garantita la salubrità, in quanto può diventare un ricettacolo di germi.
Per questo motivo la legge vieta la commercializzazione di cibi con data di scadenza oltrepassata.
Nota bene: per alcuni alimenti non è obbligato indicare la data di scadenza, per esempio frutta e verdura fresche, sale, aceto, vino, zucchero e sale, prodotti da forno freschi, pane, gomme da masticare e bevande alcoliche (a patto che la percentuale alcolica sia superiore al 10%).
Come regolarsi con il cibo scaduto
Qui sotto sono elencati alcuni consigli in merito al consumo di alcuni cibi, con i quali è bene regolarsi.
Yogurt: gli yogurt possono essere mangiati fino a 6-7 giorni oltre la data di scadenza, ma bisogna tenere a mente che le loro proprietà nutritive saranno ridotte;
Latte fresco: meglio consumarlo entro la data indicata, ma se il suo aspetto è simile alla ricotta o ha un sapore acidulo gettarlo immediatamente, in quanto potrebbe creare problemi;
Formaggi a pasta dura e stagionati: questi prodotti tendono ad accumulare della muffa, la quale può essere facilmente rimossa prima del consumo;
Formaggi freschi: vale lo stesso discorso del latte fresco;
Uova: consumarle entro tre giorni dalla data di scadenza, diversamente ci si espone a rischi alimentari;
Piatti surgelati: se correttamente conservati, possono essere consumati senza alcun problema fino a due mesi oltre la data di scadenza riportata sulla confezione. Nel caso di prodotti come gamberetti o pesce, il cui consumo non prevede la cottura, è bene eliminarli per non esporsi al rischio di contrarre la listeriosi. Se invece devono essere cotti nessun problema.
Pesce in scatola: si può consumare entro uno-due mesi dalla data di scadenza;
Pandori, colombe e panettoni: questi prodotti da forno hanno una scadenza di 4-5 mesi, ma possono essere consumati fino a due settimane oltre la loro scadenza, anche se la loro morbidezza e fragranza saranno inferiori;
Carni, frutta, pesce e verdura: questi cibi freschi devono essere consumati il prima possibile, in quanto si deperiscono velocemente;
Cibi senza data di scadenza: alcuni sono particolarmente resistenti, vedi olio, aceto, zucchero, sale e bevande alcoliche, ma prima del consumo è bene assaggiargli per accertarsi che il loro sapore sia ancora ok.
Altri consigli utili
Quello che è sempre bene fare è valutare caso per caso, per esempio prestare molta attenzione a questi elementi:
- conservazione ottimale;
- rigonfiamenti della confezione;
- cattivi odori;
- alte temperature, le quali velocizzano il deperimento.