Prestiti per pensionati: la guida per ottenerne uno
Per il mondo del finanziamento, essere un pensionato è un vantaggio ma anche, spesso, non un punto a proprio favore. Questo perché da un lato si ha il notevole ‘plus’ che, comunque vada, a inizio mese c’è un salario fisso che arriva a casa. Lo svantaggio, invece, è che se si è troppo avanti con l’età, l’ente di credito potrebbe apporre dei problemi per quanto concerne il finanziamento. Un conto è, infatti, essere un pensionato di 62/63 anni e un altro è avere 80 anni.
Al di là di questo, in Italia i pensionati costituiscono una grossa fetta della popolazione e, quindi, nessuno vuole rinunciare a questo ‘target’. Generalmente, salvo la questione età di cui abbiamo sopra, un pensionato può ottenere un prestito in maniera relativamente semplice. A meno che non percepisca la minima, infatti, la banca – o chi per essa – tende sempre a promuovere la cessione del quinto. Praticamente si tratta di un ‘taglio’ pari al 20% della mensilità che viene fatto a monte. Sapendo che la pensione è un diritto acquisito che nessuno può togliere (una volta avuta, la si percepisce vita natural durante), gli enti di credito sono più propensi a concedere finanziamenti con questa soluzione, in modo da non avere alcun problema. Del resto, però, il vantaggio è anche per la persona che richiede il prestito: non avrà alcun pensiero né perdita di tempo poiché i soldi gli verranno detratti direttamente dal cedolino mensile.
Non sono tanti i documenti da chiedere per poter ottenere un prestito da pensionato. Indipendentemente che sia finalizzato o personalizzato, infatti, ti basta semplicemente fare una simulazione online o andare fisicamente nella sede dell’ente e presentare il documento di riconoscimento accompagnato dagli ultimi due cedolini della pensione. O, al massimo, dal foglio di conferma dell’INPS per quanto riguarda il diritto alla pensione. Però c’è un’altra forma ancora più vantaggiosa: si tratta dei prestiti personali per pensionati INPS.
I prestiti personali per pensionati INPS, come conferma anche l’esperto Marco Gemanò, è una tipologia di finanziamento molto richiesta negli ultimi anni. Ci sono, infatti, alcuni ‘privilegi’ che sono concessi solo a questo tipo di pensionati.
Nella speranza che non accada mai, ad esempio, in caso di decesso il debito non ricadrà sui tuoi eredi o, in casi particolari, neppure sul garante. Nella stipula del contratto potrai richiedere, a un costo ovviamente maggioritario, delle particolari condizioni e, tra queste, può essere anche che in caso di decesso il debito si estinguerà automaticamente. La banca, in altre parole, non potrà rivalersi né su di te né sul garante né sui tuoi eredi. Il secondo aspetto riguarda il fatto che non sei obbligato a dare le motivazioni della tua richiesta di prestito. È vero, questo è comune a tutti i prestiti personali ma se in altri casi è sempre consigliato spiegare le motivazioni, qui non avrai alcun tipo di problema. Non è né suggerito né obbligatorio. Come gran parte dei pensionati, infine, puoi anche optare per la cessione del quinto. Una scelta che mette al sicuro entrambi le parti in causa, per i motivi che abbiamo già spiegato.
Al di là dell’aspetto specifico, però, soprattutto se sei un baby-pensionato, ottenere un prestito è relativamente semplice poiché sei in grado di dare tutte quelle garanzie che qualsiasi ente di credito richiede: sicurezza, nessun pericolo, liquidità. E, anche sei hai già un finanziamento in corso, in alcune occasioni ciò non costituisce un freno. L’importante è che tutto sia ripartito in base alla tua pensione. Che, quella, nonostante in un mondo che cambia molto in fretta, è una delle poche certezze che ci sono.